Primo giorno
Eccomi di ritorno dal trekking. Siamo partiti il 27 mattina per due ore di viaggio su un pick-up diretti a nord. Arrivati la prima cattiva notizia, l'acqua ce la dobbiamo portare da soli e quindi il mio zainetto cresce di cinque chili. Due ore e mezzo di cammino e arriviamo al primo villaggio di etnia Khamu dove trascorreremo la notte. Niente acqua corrente, niente luce , niente strade, niente scuola, niente .. insomma. Non hanno visto molti stranieri, "falang" bianchi dal lungo naso, e passiamo un po' di tempo a squadrarci, rompono il ghiaccio i bambini che superano la timidezza e si avvicinano a guardare le foto che gli facciamo, questo diventera' il passatempo della giornata e della serata.
Sul tardi le donne inizieranno a vestirsi da festa per farsi fotografare e venire a guardare le foto nel disply della macchina fotografica. La vita e' basic, le donne, preparano il cibo, vanno nei campi, vanno al fiume a prendere l'acqua, hanno cura dei bambini, vanno a tagliare le canne di bambu' che servono a costruire capanne e recinti, vanno nel bosco a tagliare la legna mentre gli uomini vanno nella foresta a caccia con dei fucili ad avancarica fatti artigianalmente e quindi la meta' delle persone se la passa bene. I bambini sono molto occupati quelli di cinque anni guardano quelli di tre e quelli di quattro anni quelli di due e cosi' via.
Sul tardi le donne inizieranno a vestirsi da festa per farsi fotografare e venire a guardare le foto nel disply della macchina fotografica. La vita e' basic, le donne, preparano il cibo, vanno nei campi, vanno al fiume a prendere l'acqua, hanno cura dei bambini, vanno a tagliare le canne di bambu' che servono a costruire capanne e recinti, vanno nel bosco a tagliare la legna mentre gli uomini vanno nella foresta a caccia con dei fucili ad avancarica fatti artigianalmente e quindi la meta' delle persone se la passa bene. I bambini sono molto occupati quelli di cinque anni guardano quelli di tre e quelli di quattro anni quelli di due e cosi' via.
I ritmi sono scanditi dalla luice e quindi cena alle cinque e mezzo e poi grandi sforzi per cercare di arrivare alle otto osservando bufali, mucche, maiali, galline, tacchini, gatti e cani che popolano il villaggio in numero superiore a quello degli umani.
Secondo giorno.
Tosto sei ore di cammino, spesso in salita, noto la macanza di muli in questo paese, i muli erani i tracciatori delle strade, mulattiere, perche' sceglievani il percorso in modo intelligente zigzagando qui invece sono gli umani a tracciare i sentieri e li fanno secondo il principio della minima distanza e quindi massima salita/discesa ed e' qualsi difficile camminare tanto ripidi sono, camminiamo in una foresta di bambu' in cui ogni tatno spiccano enormi alberi alcuni di mogano. Alcuni bambu' sono enormi e fa abbastana cadlo anche se qui e' inverno, incontriamo alcuni cacciatori che ci mostrano orgogliosi le loro prede due scoiattoli, una piccola talpa ed una invece enorme, come una lepre, pesera' tre, quattro chili che ci dicono di essere una specie che mangia il bambu', inizio a sperare in una cene vegetariana.
Arriviamo, stanchi al villaggio, c'e' mano curiosita', hanno visto piu' stranieri. La prima casa i cui entriamo per l'"home stay" e' impresentabile, sudicia ed inolre c'e' qualcuno malato, in effetti c'e' il "medico" che balla con dei sonagli ai piedi e delle maracas in mano. Potrei farmi visitare ma poi decido di soprassedere, la seconda e' meglio anche se il pavimento e' di terra (ma come sara' quando piove?) mentre ieri sera abbiamo dorimito al primo piano. La padrona di casa e' anche la maestra a cui daremo le mie matite colorate (speriamo che non leggano che sono made in china) e i libri che i miei compagni di viaggio, Charlie e Jennifer hanno portato in regalo. Loro sono due persone interessanti, inglesi che insegnano storia e letteratura inglese in Giappone. La giornata passa, fotografando, io mi faccio una doccia condivisa con i locali cercando di capire quanto ci si possa spogliare, scusate, dimenticavo, la doccia si fa alla fontana sulla ""piazza"". Cena alle sei e poi leggiucchiare con la frontale fino alle otto, siamo sistemati su una bassa piattaforma il cui piano e' fatto di strisce intrecciate di bambu, duro ... e siamo in quattro con la nostra guida Tcha inclusa. Notte non proprio tranquilla perche' i rumori sono infiniti compreso qualcuno che accende una moto e alcune centinaia di animali che si fanno sentire.
Arriviamo, stanchi al villaggio, c'e' mano curiosita', hanno visto piu' stranieri. La prima casa i cui entriamo per l'"home stay" e' impresentabile, sudicia ed inolre c'e' qualcuno malato, in effetti c'e' il "medico" che balla con dei sonagli ai piedi e delle maracas in mano. Potrei farmi visitare ma poi decido di soprassedere, la seconda e' meglio anche se il pavimento e' di terra (ma come sara' quando piove?) mentre ieri sera abbiamo dorimito al primo piano. La padrona di casa e' anche la maestra a cui daremo le mie matite colorate (speriamo che non leggano che sono made in china) e i libri che i miei compagni di viaggio, Charlie e Jennifer hanno portato in regalo. Loro sono due persone interessanti, inglesi che insegnano storia e letteratura inglese in Giappone. La giornata passa, fotografando, io mi faccio una doccia condivisa con i locali cercando di capire quanto ci si possa spogliare, scusate, dimenticavo, la doccia si fa alla fontana sulla ""piazza"". Cena alle sei e poi leggiucchiare con la frontale fino alle otto, siamo sistemati su una bassa piattaforma il cui piano e' fatto di strisce intrecciate di bambu, duro ... e siamo in quattro con la nostra guida Tcha inclusa. Notte non proprio tranquilla perche' i rumori sono infiniti compreso qualcuno che accende una moto e alcune centinaia di animali che si fanno sentire.
Terzo giorno
Rientro verso Luang, quattro ore di discesa nella foresta attraversando, saltellando sui sassi, molti piccoli corsi d'acqua e poi due ore di viaggio di rientro. Siamo stanchi, ci diamo un appuntamento per la cena di domani e di corsa verso l'albergo, in portineria si scusano perche' non ce' luce, io dico non ci sono problemi finche' non scopro che questo vuol dire che non c'e' neanche acqua, alla fine torna l'elettricita' e quindi doccia e massaggio con olio profumato per rilassarsi.
Tre bei giorni quasi al mio limite per la sistemazione :-)
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