Sono nel Sud, per fortuna e' inverno perche' il caldo e' notevole. L'atmosfera e' rilassatissima e' difficile affrettarsi, ho passato l'ultimo dell'anno in uno sleeping bus, esperienza notevole anche perche' ho condiviso la cuccetta con un canadese di Montreal delle dimensioni di un canadese e quindi piuttosto ingombrante. Purtroppo sembra che tutti i trasporti su fiume siano cancellatti travolti dalla velocita' e dal minor costo di quelli via terra, dovro' andare a sud con un bus.
La provincia di Champasak e' un lingua che si insinua fra Thailandia, Cambogia e Vietnam e pare che sia uno dei posti che sono stati piu' bombardati nella guerra, i segni non si vedono se non nell'assenza di ogni tempio, monumento, costruzione che abbia piu' di trenta o quaranta anni. Una delle attivita' piu' redditizie e' quella della ricerca delle bombe inesplose che sul mercato valgono $ 0,20 US al chilo, attivita' quindi cercata anche se alquanto rischiosa trattandosi di bombe di diverso tipo e piuttosto pericolose. In dei momenti non ci ricordiamo che quese popolazioni stanno ancora soffrendo le conseguenze di una guerra che NOI abbiamo dimenticato e che loro invece NON POSSONO dimenticare. Ripensando a 1984 penso che questa mananza di memoria sia la cosa piu' grave della nostra societa', chi si ricorda di Bush che diceva di avere prove certe che Saddam aveva armi di distruzione di massa (the smoking gun), e Blair che diceva e' vero e Berlusconi che dopo una visita in Inghilterra disse "Si, le ho viste, non posso dirvi nulla perche' e' un segreto, ma sono prove certe" e su questa menzogna sono morte decine di migliaia di persone e chi ha mentito e' considerato un paladino delle democrazia contro il terrorismo.. Certo e' comodo dimenticare, forse e' l'unico modo per accettare la nostra totale impotenza, ma certo che e' deprimente.
Tornando a noi, domani cerchero' di dirigermi a sud verso Don Kong, isola quasi al confine cambogiano, dove mi propongo di spendere un paio di giorni con la speranza di trovare una barca per fare un giro di questa parte del Mekong che si chiama Si Phan Dong, 4000 isole
ciao,i tuoi racconti sono sempre molto interessanti,soprattutto per chi,come me,avrebbe una voglia matta di fare le cose che fai tu ma non ha il coraggio...certo,rientrare poi nei ritmi caotici fiorentini,sarà poi traumatico...un caro saluto e buon anno Eli
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminati avevo scritto a casa pensando che fossi tornato... visto che non sei a Firenze, forse lo puoi leggere nel mondo!
Caro Gigi,
prima di tutto Buon Anno!
Ieri sera Rosanna mi ha fatto vedere il tuo blog in cui racconti il tuo viaggio e abbiamo letto qualcosa insieme.
Stamani ci sono ritornato: mi interessava sicuramente ma devo anche dire che l'alternativa ( e fra poco mi tocca) é quella di rivedere le valutazioni quadrimestrali che ieri ho fatto con una certa ansia, sopratutto di finirle, risistemare il registro.... e prendere alcune decisioni per il rientro.... giovedì.
A parte le "alternative" ho letto il tuo diario di bordo con interesse e mi sono sentito coinvolto per cui quando ti stavi per sposare non ho resistito a mandarti un commento che é poi risultato un pò equivoco... ma, evidentemente, così doveva essere.
Nelle parole che scrivevi ho sentito una tua voglia di scoprire e di capire molto bella e che é quella cosa che ho scoperto essere la "curiosità " come tensione, impegno, preoccupazione.. che invoglia a entrare in territori alieni, in regioni ignote (Ravasi). Insomma, anche se sei già tornato ti auguro comunque "Buon Viaggio!", visto che di alieni ne puoi trovare anche qui.
A presto, un grande abbraccio
Angelo